Caratteristica dei codici su cui si fonda la nostra recente tradizione musicale (Sei-Ottocento) è la interdipendenza in ordine a un medesimo intento comunicativo: l'oggetto si definisce nella convergenza dei codici. In altre parole, tutto concorre a uno e un solo discorso (magari polivoco). Un solo gesto retorico coinvolge tutti i parametri discorsivi, le cui leggi compositive si commisurano le une alle altre.
Altrimenti nella musica da Schönberg in poi, dove i codici tendono alla reciproca indipendenza, l'oggetto si definisce nella loro divergenza, l'unicità del discorso si dissolve, quando addirittura non scompare ogni traccia di organizzazione discorsiva.
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