Inquisizioni Musicali II - Boris Porena [1975] - Testi di inessenzialità


sabato 4 ottobre 2008

112. Può essere parte costitutiva del nuovo discorso

La musica è parte costitutiva del nuovo discorso. Lo hanno già avvertito alcuni governi, per esempio quello ungherese, che ha ancorato la musica alla base ideologica del partito, giustamente riconoscendo la forza di coesione che la musica esercita come struttura comunicazionale della società, ma ancora piú giustamente temendone l’alterità rispetto alle strutture comunicazionali controllabili in base ai valori di significato. La frase precedente va quindi modificata come segue: la musica può essere parte costitutiva del nuovo discorso, a patto di essere disancorata dal piano ideologico del vecchio. Ma questo è assai piú facile farlo con la musica che con la parola. Le lingue naturali sono infatti sottoposte alla censura del potere che, controllandone la funzione semantica, di fatto ne controlla anche le strutture semiologiche (che autonome non sono, con buona pace di molti linguisti, se non altro perché la selezione operata dall’ambiente sulle strutture passa per il significato almeno tanto quanto la selezione dei significati passa per le strutture). La musica, per contro, sfugge assai meglio al controllo semantico: rarissimi i casi di opere musicali ‘proibite’ in ragione delle loro strutture e non degli espliciti argomenti cui si associano. Nel discorso tradizionale la musica rientrava solo a patto di assoggettarsi a una sorta di stampigliatura ideologica che ne limitasse la connaturata ambiguità (vedi per tutti il caso Beethoven). Nel discorso nuovo la musica rientra invece proprio a patto di cancellare da sé questa stampigliatura.

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