Inquisizioni Musicali II - Boris Porena [1975] - Testi di inessenzialità


sabato 4 ottobre 2008

113. Forse se ne scoprirebbero ...

Il tatticismo un tempo rimproverato e ora adottato dal PCI presuppone identità di discorso con la controparte. Non v’è compromesso quando il dialogo è solo apparente e le parole circolano diversamente nei discorsi affrontati, assumono altre funzioni, significano altre cose. Ciò che agli uni appare come una concessione, per gli altri è una dichiarazione di indifferenza. Una vera frontalità (quindi anche un vero compromesso) è possibile solo quando il sí si oppone al no, quando gli elementi che si affermano o negano sono gli stessi. L’alterità di un discorso registra irrilevanza là dove l’identità si accanisce nell’opposizione. E la chiama dialettica e le riconosce la capacità di trasformare il mondo. Che invece si trasforma solo in quanto discorso del mondo (l’ambiguità del genitivo potrebbe forse scomparire in un discorso ‘altro’). Non si dice con ciò che la dialettica hegeliano-marxista è un meccanismo ideologicamente compromesso. Molto piú corretta sarebbe un’analisi di questo meccanismo a un livello successivo, e forse se ne scoprirebbero vistosi elementi di convergenza con altri processi trasformazionali, naturali o artificiali, pertinenti ad altri settori di ricerca. Il PCI farebbe quindi bene a autoanalizzarsi per scoprire in se stesso l’eventuale possibilità di superamento dei limiti imposti alla sua azione politica da quel suo dover scegliere tra opposizione e compromesso entro un discorso che lentamente ma inarrestabilmente si va vanificando.

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