Inquisizioni Musicali II - Boris Porena [1975] - Testi di inessenzialità


venerdì 17 ottobre 2008

129. Struttura e oggetto del discorso

Una struttura può essere l'oggetto di un discorso. Reciprocamente un oggetto può determinare la struttura di un discorso.

Le strutture discorsive creano gli oggetti.
Le strutture discorsive si conformano agli oggetti.

Mutando gli oggetti (scomponendoli mediante l'analisi in altri oggetti), mutano le strutture del discorso. Mutando le strutture, gli oggetti si dissolvono.

Agire su ambedue nella contemporaneità.

Lo spettro analitico di un discorso è un organismo coerente, non al livello ultimo su cui si dispiega il discorso, ma entro la totalità dei livelli (dei formanti discorsivi).

La citazione di un formante discorsivo senza riferimento alla totalità è mistificatoria, quanto e più di una citazione avulsa dal contesto.

Uno spettro analitico non è un testo ma una struttura politestuale dotata di profondità e in qualche modo implicante una cronologia.

Passare al livello successivo vuol dire fare dei costituenti di un discorso l'oggetto del discorso al livello successivo.
Chiarire i rapporti tra oggetto e costituente del discorso.

I ‘contenuti’ sono gli oggetti o i costituenti? Spesso vengono spacciati per oggetti mentre in realtà sono costituenti, sono ciò che fa si che il discorso sia quello e non un altro.

Esempio: il ‘patrimonio’ culturale. Se ne discute il proprietario, le modalità di diffusione, i modi di produzione, la storia: si considera oggetto del discorso ciò che ne è il presupposto, la rete comunicazionale senza la quale il discorso -quel discorso- non è possibile.

La struttura del discorso è legata da rapporto di reciprocità con il suo oggetto apparente. L'analisi rivela la falsità di questa dicotomia e istituisce i suoi veri oggetti, veri in quanto conosciuti come pertinenti al livello analitico in questione e solo a quello.

Di ogni contenuto conviene accertarsi se è un vero oggetto del discorso o se ne costituisce il presupposto. I falsi oggetti condizionano le strutture del discorso, i veri oggetti sono istituiti dal discorso. Il potere tende a mantenere il monopolio dei falsi oggetti, di quelli cioè che gli assicurano contemporaneamente anche il monopolio delle strutture. I veri oggetti non sono monopolizzabili, giacché è il discorso che li istituisce come pertinenti a un determinato livello analitico.

Esempio: il concetto di 'valore' è legato a un certo livello analitico ed è costituente del corrispondente discorso. È un falso oggetto di questo discorso, di cui è piuttosto il soggetto. Appropriarsene può voler dire dominio sul discorso stesso. In un discorso avente tra i suoi costituenti i concetti distinti di uso e scambio il valore verrà analizzato in termini, appunto, di uso e scambio. Ma chi conduce un discorso analiticamente cosciente sa anche che i suoi termini hanno un senso solo in relazione al livello analitico che essi strutturano ed eviterà di farsene dei falsi oggetti.

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