131. Rischiamo l'asfissia

È chiaro che, valga o non valga la predetta analogia, non ha più senso la storia autonoma della musica. Le modellazioni teoriche e di linguaggio, le variazioni di gusto e di genere, l'emergenza di autori-tipo, il profilarsi di epoche e cicli, tutto ciò non si intende neppure in prima approssimazione senza un accurato studio dell'interazione con l'ambiente, che, conviene ripeterlo, non è affatto descrivibile solo in termini di rapporti economici e lotta di classe. Data tuttavia l'estrema variabilità geografica e cronologica dell'ambiente antropico, è pressoché impossibile individuare il valore di sopravvivenza di una determinata insorgenza caratteriologica. Tale valore muta del resto nell'arco di poche generazioni, cosicché l'attualità di una insorgenza decade assai spesso prima ancora di aver investito la totalità della lingua (del discorso). L'evoluzione culturale sopravanza i suoi stessi meccanismi, salvo attardarsi talora in doverosi recuperi, ma la massa dei fatti da recuperare cresce continuamente e noi rischiamo l'asfissia da accumulo di proteine non utilizzate.