143. Fondamento del prepotere del capitale

Il capitale accoglie dal marxismo i presupposti del discorso, il livello analitico definito da concetti quali lavoro, produzione, profitto, classe, struttura economica e sovrastruttura, vertice e base ecc.; in realtà il contenuto dei discorsi si colloca normalmente a un livello analitico inferiore (si veda il contenutismo di molte richieste sindacali, ammantate di strutturalismo), in quanto nessuna vera analisi si esercita sui concetti base, cioè nessun discorso li assume a suo argomento. La struttura interna del neocapitalismo invece si colloca a un livello analitico più alto, un livello che scompone i presupposti del discorso politico universalmente accettato, servendosi di mezzi analitici più potenti del marxismo e genericamente riferibili alla semiologia, alla cibernetica, all’antropologia, alla biologia, alla psicologia, all’etologia, all’ecologia. Si vedano il condizionamento al consumo, le tecniche di persuasione occulta, la gestione dei discorsi, la fissazione a determinati livelli di analisi. Il fondamento di questo prepotere del capitale sta nel –tenacemente difeso– equivoco tra i contenuti del discorso e i suoi presupposti strutturali, tra gli oggetti analizzati e i mezzi di analisi. Sta, forse ancora più sotterraneo, nella distinzione netta tra oggetto e costituente del discorso. Questa distinzione permette infatti il controllo sul discorso attraverso la delimitazione dell’oggetto.