a) operando affinché sia mantenuta la dicotomia struttura-contenuto;
b) stornando l’attenzione sui contenuti (cioè riluttando e concedendo con sapiente alternanza - vedi la politica dei salari e la polarizzazione, più o meno scoperta, del discorso sulle rivendicazioni economiche, vedi anche la conseguente neutralizzazione dei contenuti mediante la svalutazione);
c) contrabbandando come contenuti concetti che invece sono i presupposti del discorso, concetti, quindi, su cui si crede di discutere ma che in realtà restano inanalizzati; e sono i concetti mutuati dall’opposizione e monopolizzati ora dal potere (il quale si è appropriato del livello analitico del marxismo e a questo vuole inchiodare il discorso, anziché farne oggetto di un discorso a livello analitico superiore);
d) riserbando per sé –anche materialmente col denaro di cui dispone (vedi centri di elaborazione statistica, organi ufficiali di ricerca scientifica, sociologica ecc.)– l’uso di un livello analitico superiore, di un discorso che abbia come oggetto (non come contenuto inanalizzato) il discorso quale si svolge nella realtà politica di oggi (vedi il discorso economico-politico imposto dagli Stati Uniti sulla base dei risultati di ricerche economiche, sociali, antropologiche, psicologiche assai più avanzate che non quelle attuate in ambito marxista. Non illuda la apparente insipienza di certa ufficialità: il capitale sa bene che cosa gli conviene esporre in vetrina).
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