Inquisizioni Musicali II - Boris Porena [1975] - Testi di inessenzialità


mercoledì 22 ottobre 2008

147. Il genere

Il genere stava a significare un preciso intervento della società sull’operare dell’artista. Operare che non era più privato, cosí come forse anche l’artista era soltanto colui cui la società chiedeva di produrre degli oggetti a uso multiplo, anche, ma non esclusivamente, estetico. La scomparsa dei generi (o quanto meno la loro riduzione numerica - oggi è difficile distinguere al di là della grande discriminazione: serio-leggero) e delle rispettive retoriche (quando non addirittura sintassi), ha coinciso con il venir meno del controllo sociale sull’operare degli artisti. Già Mozart avvertiva il fastidio di questo controllo: l’ingenua identificazione del potere di controllo con la corte salisburghese e il suo arcivescovo (l’avversione per il quale non era personale ma ideologica) ci mostra un Mozart già assai lontano da Haydn e avviato sulla strada dell’emancipazione del musicista e, quel che più conta, della musica. Emancipazione che, come oggi sappiamo, fu la gloria e la rovina di entrambi.

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