L'osservazione ci dice che nelle culture musicali prevalentemente monodiche la disposizione lineare dei costituenti del discorso (successioni intervalliche, articolazione ritmica, strutture e infrastrutture modali, rapporti lineari di simmetria-asimmetria, costituzione di forme есc.) è assai più ricca che non nelle culture prevalentemente polifoniche. La sovrapposizione di piú eventi tende a privilegiare i più semplici. Il costituirsi infine di una logica 'volumetrica' determina il più delle volte una involuzione della linearità (vedi la musica occidentale 'matura', Mozart contro Landino per esempio), Indagare su:
a) ľattendibilita di tali osservazioni generalizzate (campionatura storica e geografica);
b) gli scarti medi di una presunta norma;
c) la possibilità di definire una costante
dove Qi(A) è il flusso massimo di comunicazione relativo al parametro pi in un messaggio ottimale A. (Studiare se i parametri della comunicazione regolata da un sistema semiologico sono assimilabili a quelli fisici del suono. Studiare i rapporti di interdipendenza, in A, tra i pi, quindi anche tra i Qi);
d) la dipendenza di K da dl): strutture antropologiche di fondo (iscritte nel genoma); d2): strutture culturali acquisite e quindi variabili da punto a punto;
e) la possibilità di associare a K una variabile k da assumersi come indice dell'eccellenza (comunicazionale, non necessariamente estetica) di un certo prodotto musicale, k = K costituirebbe il caso ottimale in cui il flusso massimo di comunicazione di un messaggio coincide con il flusso massimo utilizzabile dal cervello, sempre, s'intende, in relazione alle d1 e d2 della lettera precedente.
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