Inquisizioni Musicali II - Boris Porena [1975] - Testi di inessenzialità


venerdì 3 ottobre 2008

71. Griglie analitiche

Noi osserviamo gli oggetti sempre attraverso delle griglie analitiche. Queste griglie sono variabili nel tempo e nello spazio (sociali). Gli oggetti mutano, in quanto intenzionati dai soggetti, a seconda della griglia attraverso cui sono visti.

Un oggetto è utilizzato mentalmente come segno della sua funzione. Questa varia a seconda delle circostanze. Un portone può essere visto in rapporto alla sua funzione di ingresso e quindi collegato a una catena di segni, come marciapiede, atrio, scale, pianerottolo ecc., ovvero in rapporto alla sua funzione estetica, quindi collegato ad altra catena di segni, come architrave, fregio, eventuali cariatidi, facciata, paradigmáticamente ad altri portoni dello stesso o di altro stile ecc. Il reticolo definisce l’oggetto (intenzionato in rapporto a una funzione). Demistificare significa additare la relatività delle griglie, la loro subordinazione a funzioni parziali. Non esiste una ‘funzione totale’ o una ‘totalità delle funzioni’ che varrebbe a definire integralmente l’oggetto intenzionato. Conoscere vuol dire analizzare secondo parametri privilegiati in relazione all’uso che si intende fare dell’oggetto in quanto conosciuto. Esempio: noi sentiamo la musica balinese diversamente dai balinesi, perché siamo abituati a utilizzare il messaggio musicale privilegiando parametri diversi da quelli che contano per loro. Un giudizio competente presuppone da parte nostra la capacità di sostituire una griglia con un’altra, un lavoro di demistificazione, non dell’oggetto, ma delle nostre griglie abituali.

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