Inquisizioni Musicali II - Boris Porena [1975] - Testi di inessenzialità


venerdì 3 ottobre 2008

87. Validità universale?

Il meccanismo dell’ ‘associo-riconosco-distinguo’ ha indubbiamente una validità molto estesa (universale?) ed è riscontrabile non solo nei processi conoscitivi o produttori di significato (piú in generale in ogni sistemazione semiologica di dati percepiti o prodotti dalla mente), ma anche nei processi generativi del vivente (vedi evoluzione della specie, genetica, microbiologia, evoluzione sociale, tecnologica, storia delle attività umane ecc.) e nelle sue stesse forme di organizzazione (cellula, individuo pluricellulare, popolazione, società, civiltà, cultura ecc.). Hanno per contro validità limitatissima i criteri che definiscono l’‘associabile’, il ‘riconoscibile’, il ‘distinguibile’. Questi criteri sono sempre dipendenti da uno o piú codici, fuori dei quali la loro applicazione non ha alcun senso. I messaggi genetici sono leggibili solo nell’ambito della stessa specie – l’altezza (relativa) dei suoni è un carattere distintivo della lingua cinese, non della nostra – una pulce non distingue tra un cane maschio e un cane femmina – un cane non riconosce come uguali due forme che lo sono ma hanno diverso odore. Nella musica in particolare il meccanismo dell’ ‘associo-riconosco-distinguo’ è strettamente legato ai codici parametrici elaborati dalle tradizioni. Solo il riconoscimento analitico di quei codici (non basta quindi la competenza) permette di estendere il meccanismo all’esterno di essi – per esempio al ‘distinguo’ tra codici differenti (educazione alle musiche non europee, alla autonoma produzione di codici ecc.).

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