Per esempio studio dei punti nodali nel riconoscimento di un tema (da Beethoven a Mahler), di un modello tematico (variazioni); studio del senso musicale (semantica) in rapporto al rafforzamento (per passaggi successivi) dei punti nodali; studio delle connotazioni semantiche definite dall’appartenenza di certi punti nodali e all’esperienza musicale e ad altra esperienza ovvero a modi comportamentali (l’aria del ‘catalogo’ e l’induzione di precise immagini comportamentali; più in generale ‘musica e sentimento’); studio della variabile t (funzione della memoria nella ‘Formgestaltung’ musicale); studio delle costanti di struttura nei linguaggi musicali in rapporto alle costanti biologiche (fisiologiche, etologiche) della specie umana; studio dell’incidenza della ‘reconnaissance des formes’ sui vari progetti elencati da Stefani (musica come ...: espressione, gioco, conoscenza, arte ecc.); studio dei nodi comunicazionali di un certo sistema (di un certo stile, di una certa opera) in rapporto ai nodi comunicazionali che definiscono una società; studio comparato di società (civiltà, culture) diverse attraverso la loro ‘mappa’ musicale; studio della storia della musica mediante l’applicazione di varie griglie nodali; studio delle variazioni di flusso per uno o più punti nodali (diacronia) e studio della configurazione dei punti nodali e dei relativi flussi informazionali in un certo istante (sincronia), questo all’interno di un’opera, di un gruppo di opere, di uno stile, di un ambito linguistico o sistematico, di una civiltà musicale; studio empirico della ‘reconnaissance des formes’ attraverso l’interpretazione delle immagini descritte verbalmente da ascoltatori non specialisti ecc.
V. L. Pimonow, Introduction à la bioinformatique, Paris 1969.
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