Inquisizioni Musicali II - Boris Porena [1975] - Testi di inessenzialità


mercoledì 22 ottobre 2008

136. Un alone semantico senza centro

La musica trascrive più direttamente della parola i modi comportamentali della specie uomo. Della parola mima non il significato ma il come la si dice. Convoglia e trascrive l’alone gestuale del discorso parlato, insegue con molto maggior precisione le significazioni etologiche non direttamente connesse con l’elaborazione di concetti valevoli come moneta mentale. È inoltre essa stessa un alone semantico cui manca il centro, sorta di nebulosa anteriore o posteriore alla puntualizzazione stellare. L’etologia umana è forse analizzabile con buona approssimazione nei testi musicali, una volta che si sia intesa la funzione ordinatrice e delimitatrice dei codici di cui si servono. La musica potrebbe risultare per esempio a) un coadiuvante o esaltante (per amplificazione simpatica) di alcuni comportamenti più o meno ritualizzati - cori guerreschi, canti di lavoro, musica di danza ecc., b) un induttore emozionale (per mimesi tensoriale) in assenza di causa specifica, quindi c) un dispositivo di sicurezza per il convogliamento di energia emotiva in eccesso sul consumo comunitario, d) un neutralizzatore (per sostituzione) di emozioni causate da fatti esterni, e) un fattore di coesione sociale (nella pratica comunitaria come anche nell’identificazione con un terzo al momento dell’ascolto), f) un fattore di stimolazione a comportamenti sostitutivi, spiazzati, e quindi g) un fattore ritualizzante ovvero h) di produzione culturale ecc. Una Sonata di Beethoven è analizzabile più direttamente in termini etologici che filosofici. ‘Musik und Natur’, ecco un’altra ottima intuizione dei romantici.

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