Che cos'è la musica? Vediamo anzitutto come viene utilizzata. Può darsi che iul suo essere qualcosa sia in relazione al suo essere utilizzata in certo modo. Sappiamo che le società storiche hanno utilizzato nei modi piú diversi ciò che chiamavano musica, o meglio ciò che chiamavano con una parola approssimativamente traducibile con 'musica'. E a seconda di queste diverse utilizzazioni la musica ha occupato un posto diverso nella cultura, è stata quindi, per le varie culture, una cosa effettivamente diversa (la ruota non è lo stesso oggetto per una civiltà che ne conosce l'uso e per una che non lo conosce). Può darsi che per noi oggi quell'insieme di fatti che chiamiamo 'musica' a) non sia lo stesso insieme che si chiamava cosí anche in passato, b) non occupi lo stesso posto, e quindi c) musica sia per noi qualcosa di diverso da ciò che la tradizione (la storia) vorrebbe che fosse. (La scuola troppo spesso tratta gli oggetti culturali, con cui intende [in]formare la mente dello scolaro, senza discuterne preventivamente il campo di utilizzabilità nel presente, cioè dandone per scontata una sorta di metastorica oggettività). Può darsi che la musica, come via per arrivare all'Assoluto, come 'espressione del sentimento', come 'bello musicale', come Arte, sia un oggetto ormai caduto in disuso, e ciò che oggi da ogni parte ci risuona intorno come 'musica' sia un'altra cosa, abbia cioè una diversa utilizzazione culturale, E questo occorre riconoscere per parlare correttamente di musica.
Inquisizioni Musicali II - Boris Porena [1975] - Testi di inessenzialità
venerdì 3 ottobre 2008
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